Strategia d'Area Antola-Tigullio
Il contesto del progetto nazionale Aree Interne
Le Aree Interne rappresentano una ampia parte del Paese e sono aree significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (quali istruzione, salute e mobilità) ma ricche di importanti risorse ambientali e culturali e fortemente diversificate per natura e per processi di antropizzazione. Un quarto della popolazione italiana occupa queste aree; hanno un’estensione territoriale che supera il sessanta per cento del totale della superfice nazionale e interessano oltre quattromila comuni.
La Strategia delle Aree interne ha individuato e selezionato 72 aree progetto, ricadenti in ambiti territoriali omogenei, distribuite su tutto il territorio nazionale e che coinvolge un quarto dei comuni che ricadono in aree interne. Per esse si è avviato un processo di crescita e coesione territoriale.
Premessa per l'area progetto Antola-Tigullio
L’area progetto Antola Tigullio, situata nell’entroterra genovese, presenta una morfologia complessa, dovuta alla forte differenziazione in termini di altitudine tra i comuni (70-1000 m. s.l.m.) e abitanti (70-2800). La complessità si riflette anche nella diversità dei centri di riferimento delle valli che la attraversano: per la valle del Trebbia è la città di Genova mentre per la valle dell’Aveto è la città di Chiavari.
La relativa vicinanza al mare dell’area fa sì che i comuni più prossimi ai centri urbani sono caratterizzati da un fenomeno di spopolamento meno spinto dei più vicini ai monti dell’Appennino ligure.
È proprio la marginalità dei comuni più interni, dovuta anche alla scarsa accessibilità, che ha innescato la spirale negativa spopolamento-decrescita-abbandono.
La strategia in sintesi
L’obiettivo della strategia d’area è innescare una serie di dinamiche che nel medio-lungo periodo possano arrestare le tendenze di spopolamento ed abbandono e rivitalizzare il tessuto socio-economico locale partendo da alcuni elementi distintivi:
- l’alto potenziale legato allo sfruttamento del patrimonio naturalistico;
- la presenza di aree protette e sviluppo di attività legate all’outdoor;
- la costante diminuzione delle attività imprenditoriali sul territorio;
- l’economia prevalentemente legata alle attività agricole e al settore agro-alimentare;
- la tendenza all’isolamento e la scarsa innovazione, data anche la scarsa diffusione della banda larga.
Pertanto, la strategia si articola in tre obiettivi specifici:
1) sviluppo del turismo sportivo outdoor
2) sviluppo delle competenze sul territorio
3) potenziamento dei servizi di base