Il Museo trae origine da una mostra sul Risorgimento allestita a Chiavari nel 1938 dalla Società Economica in collaborazione col Comune: si decise, infatti, grazie al successo ottenuto e alle contemporanee donazioni di documenti e reperti da parte di privati, di dare vita ad un Museo del Risorgimento.
Oltre vent’anni più tardi, nel 1959, si provvide alla sua definitiva collocazione nel salone Rivarola – già sala di lettura della Biblioteca – al secondo piano del palazzo della Società, in Via Ravaschieri. Nel 1979 da Museo del Risorgimento diventa Museo Storico.
Il Museo, incentrato soprattutto su Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Nino e Alessandro Bixio, tutti d’origine chiavarese, va considerato uno dei più ragguardevoli d’Italia per la rarità dei reperti. In esposizione pergamene e testi autografi di Carlo VIII, di Emanuele Filiberto, di Carlo Felice, di Camillo Cavour, di Benito Mussolini, di Gabriele D’Annunzio ed una pergamena datata 1250, “lettera graziosa” di Papa Innocenzo IV.
Sono, inoltre, conservati molti lavori scolastici del sovrano Vittorio Emanuele II e del fratello Francesco Ferdinando, quando erano ragazzini, un’interessante collezione di materiale relativo alla corrispondenza fra il botanico chiavarese Federico Delpino e Charles Darwin e alcuni biglietti scritti da Giuseppe Verdi e dalla moglie Giuseppina Strepponi ad un amico medico chiavarese della famiglia dei Bellagamba
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Comune | Tipologia | Tipologia attività economica | Linea di prodotto |
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Chiavari |
Struttura Ludico Ricreativa Museo, galleria, esposizione |
Scenari d'arte Museo, galleria, esposizione |