La chiesa ha origini antichissime: pare sorse un primo nucleo intorno al Vi secolo sulle strutture di un’antica fortificazione; nel VIII secolo assunse l’importante ruolo di controllo sulle chiese dei dintorni.
Numerosi documenti testimoniano che il primo edificio era orientato a ponente col campanile a levante e l’interno era a tra navate. Ancora oggi si possono osservare tracce dell’antico assetto all’interno della canonica.
Nella prima metà del Seicento, grazie ai proventi ricavati da una tassa sulla vendita del grano, fu oggetto di ampi restauri sotto la direzione dell’architetto Giovanni Battista Ghiso. L’edificio venne rimaneggiato in forme barocche e mutò orientamento, con la facciata rivolta verso sud. I lavori vennero terminati nel 1668 e la chiesa venne consacrata nel 1703. La facciata in marmo venne terminata nei primi Novecento.
Vi si accede salendo una lunga scalinata in marmo con ai lati due leoni che reggono il simbolo del comune, il sagrato è caratterizzato da un prezioso pavimento a “risseu” decorato con ciottoli di mare policromi.. All'interno vi si trovano ricche decorazioni barocche, i due quadri di Carlo Fontana, Il Martirio e Il Rinvenimento del corpo di santo Stefano, ed una tela di Domenico Piola, La Crocifissione; da notare inoltre un'icona bizantina che risale all'anno Mille.
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Lavagna |
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