Costruiti nel 1873 sulle rive del Rio Storto, adiacenti all'ex "Mulino Veggiu", venivano usati dai clienti dell'Albergo Pittaluga. Lo stabilimento era piccolo e modesto ma fornito di camerini da bagno e buvette, composto da quattro cabine in muratura con vasche in pietra e cemento. L'acqua raggiungeva le vasche mediante condotto che si originava direttamente dalla valle. Nel piccolo stabilimento si potrebbe ancora oggi vedere come l'acqua del torrente Bevena o rio Storto venisse deviata e fatta arrivare direttamente dagli ospiti che potevano stare tranquillamente seduti su una panca di pietra. Questo stabilimento balneare, distrutto a causa di un incendio, era pensato secondo il principio delle terme romane: frigidarium, calidarium, tepidarium. Oggi seppur coperti dalla vegetazione, si notano ancora i resti dei muri perimetrali dello stabilimento sulla riva del Rio Storto.