Il sentiero, che attraversa sette Comuni, venne inaugurato nel 1992 nella ricorrenza del V Centenario della scoperta dell’America, e si snoda da Terrarossa di Moconesi (ora Terrarossa Colombo) fino a Quinto, passando per Tribogna, Colle Caprile, Calcinara, Cornua, Valico del M. Becco, Valico del M. Cordona, Nervi. Era conosciuto un tempo anche come via “dell’ardesia” o via “del pane”, in cui si identificano quei percorsi della Val Fontanabuona che dalle cave poste in prossimità dei crinali scendono fino al fondo valle e alla costa. Questi sono sentieri che sono stati percorsi per secoli per trasportare le lastre di ardesia dai luoghi di estrazione fino al mare. Ripercorrerli oggi aiuta a comprendere quanto fossero difficili le condizioni di vita, in un entroterra povero di risorse naturali, in un territorio avaro di prodotti della terra e di pastorizia, ma con un ambiente naturale ricco di segni lasciati dall’uomo: vecchie case, viottoli, fasce, muretti a secco.
Il trasferimento a Quinto della famiglia di Colombo fu poi seguito dal trasloco a Genova, dove il padre di Cristoforo diventò custode della porta dell’Olivella, che oggi non esiste più, nei pressi del Ponte Monumentale di via XX Settembre. La famiglia di Colombo andò anche a Savona, ma conservò sempre i rapporti con gli abitanti della Fontanabuona.
Nel 1992 le operazioni furono realizzate dall’associazione Colombo Fontanabuona 2000 con il sostegno della Provincia e della Comunità montana Fontanabuona, grazie anche all’apporto di molti volontari. All’inaugurazione partecipò l’onorevole Paolo Emilio Taviani, che era presidente del Comitato nazionale Colombiano.
Lungo il percorso si incontrano tanti punti di interesse storico, come i ruderi dell’antico castello genovese sulla cima del monte Tuggio, i ruderi di una chiesetta e dell’antico hospitalis di San Giacomo di Pozzuolo, una sorta di foresteria sul monte sovrastante Pieve a Bogliasco, operativo tra il 1200 e il 1500. Un altro punto suggestivo è lo sbalzo vicino al Passo dei Casetti sul versante della Fontanabuona, denominato “u ballou de strie”, il ballatoio delle streghe, chiamato così per i rumori notturni degli animali. Interessanti da visitare sono anche le cave storiche di Monte Rosso, dove si trovano i resti di vecchi macchinari e ardesie già lavorate e abbandonate intorno agli anni ’30. Alcune cave sono in galleria, altre all’aperto e l’acqua piovana ha creato al loro interno piccoli laghi, per cui in questo tratto è necessario prestare attenzione e non avvicinarsi.
Sopra Nervi si trova una tappa con vista sul mare: è la cappella porticata di San Rocco.
La flora su questo territorio è molto varia: nei pressi del ponte a tre archi sul torrente Lavagna si trovano ontani e vimini selvatici, salendo i castagneti e tra il Passo di Case Becco e il monte Cordona gli antichi pascoli ormai inselvatichiti. Gli animali che popolano la zona e che si possono incontrare nel cammino sono volpi, tassi, scoiattoli, lepri e cinghiali.
Sponsor:
Basko, Parodi Nutra, In Osteria, La Baracchetta di Biagio, De Lucchi Colori, Albergo Caprile, La Forneria, PLine, Stefano Car Service, Dodero immobiliare, Cremeria Colombo, Rosticceria Poli, Fratelli Peloso, Centro Servizi Moreno Bracco, Colle Ecologico, Federazione italiana escursionismo, Associazione Liguri nel Mondo.
Maggiori informazioni sulle azioni intraprese e la storia dell'itinerario sul sito di visitGENOA.