Siamo all’epoca del Secondo Conflitto Mondiale: il 15 maggio 1944, nel Cinema Odeon di Genova, frequentato esclusivamente da militari tedeschi, un partigiano travestito da tenente della Wehrmacht, fa esplodere una bomba che uccide 5 marinai tedeschi e ne ferisce altri 15.
Friedrich Engel, capo delle SS – conosciuto come “il boia di Genova”, condannato all’ergastolo in Italia per questa e altre stragi perpetrate a Portofino e Crevasco, mai estradato dalla Germania e deceduto nel 2006 senza aver scontato un solo giorno di prigione – ordina la rappresaglia che va oltre il rapporto di 10 a 1 stabilito nel “bando di Kesserling”: infatti 59 prigionieri politici, molti sotto i 20 anni, vengono prelevati dal carcere di Marassi, portati a bordo di camion sul Passo del Turchino e, in località Fontanafredda, la mattina del 19 maggio, vengono mitragliati ai bordi di una fossa comune scavata il giorno prima da prigionieri ebrei.
Dal Passo del Turchino verso il Passo del Faiallo sorge, oggi, il “Sacrario dei Martiri del Turchino”, dove si trovano anche una cappella, un altare con la croce, un cippo e diverse lapidi in marmo.
Ogni anno, nella stessa data, si tiene luogo la commemorazione da parte del Comitato Permanente della Resistenza di Genova.
TAGS
Comune | Tipologia | Tipologia attività economica | Linea di prodotto |
---|---|---|---|
Mele |
Tracce di storia Edificio storico |